Come verniciare il legno già verniciato
Procedimento e attrezzatura

LPS Sabbiature

Spesso nei lavori per la casa ci imbattiamo nella necessità di verniciare un manufatto di legno già verniciato precedentemente, come una finestra, una porta o un vecchio mobile anche un po' tarlato. Il fai da te in questo campo può sviluppare tutte le sue potenzialità dando ottimi risultati con prodotti ormai consolidati e di facile reperibilità, l’importante è fare il lavoro con calma, prendendo tutto il tempo necessario senza saltare le fasi di lavoro eseguendole con attenzione.


Chiaramente le attenzioni possono cambiare rispetto alla tipologia del manufatto da riverniciare, un conto è rimettere a nuovo una vecchia staccionata un’altra cosa è rimettere a nuovo un bel mobile lucidato con olio di lino o anche a cera. In questi ultimi casi l’esperienza e la manualità hanno un aspetto fondamentale, ma non è detto che non si possano intraprendere questi lavori, importante documentarsi bene sulle tecniche e sui prodotti da utilizzare dando uno sguardo sul web dove ci sono tantissimi filmati con le spiegazioni anche per le tecniche più ardite.

Vediamo insieme come verniciare il legno già verniciato, facendo una panoramica generale sui prodotti e sugli utensili da utilizzare, prendendo come riferimento lavori non eccessivamente impegnativi dal punto di vista strettamente artigianale.

Materiali e oggetti utili per verniciare il legno


La prima cosa utile da dire è legata alla protezione della persona impegnata nel lavoro, l’equipaggiamento di base prevede, gli occhiali, la mascherina, i guanti. Il lavoro è meglio farlo all’aperto eventualmente in un ambiente ben areato, la polvere generata, l’eventuale utilizzo di prodotti per sverniciare o anche per verniciare, non devono creare problemi. In genere se possibile il manufatto è meglio smontarlo nei singoli pezzi per poter intervenire meglio sia nella fase di carteggio e preparazione, sia nella fase di verniciatura stessa.
In genere per togliere la vernice vecchia, meglio non usare prodotti troppo aggressivi, se non si usano prodotti per sverniciare la vecchia carta vetrata sarà il migliore alleato; prima è meglio togliere l’eventuale vernice ormai staccata usando una spatola, rimuovendola per poi pulire bene con un panno tutta la superfice del legno togliendo la polvere.

Prima fase: si leva la vernice vecchia
La carta vetrata, dovrà essere di misura diversa partendo da quella a grana più grossa intorno alla misura 20, nelle fasi successive intorno ai 200 per arrivare anche a 600 per la finitura finale.

Per la fase preliminare, più impegnativa dal punto di vista fisico anche l’uso di una levigatrice può aiutarci tenendo presente che nelle parti più impegnative si dovrà sempre intervenire manualmente.

Seconda fase: stuccatura del legno
Dopo questa fase di sgrosso, ed avendo tolto la vernice precedente, si interviene sugli eventuali fori e scheggiature della superficie utilizzando dello stucco, la tipologia di stucco dipende dal tipo di manufatto da rimettere a nuovo, per un vecchio mobile d’epoca, si dovrà utilizzare uno stucco adatto o anche della cera per turare i fori prodotti dai tarli avendo prima passato un paio di volte un buon antitarlo. Il consiglio per la fase di carteggio è quello di rispettare sempre le venature del legno, anche con la levigatrice. Quindi si passerà utilizzando grane sempre più fini di carta vetrata fino alla fase finale dove la superfice sarà pronta per essere verniciata.

Terza fase: Scegli bene la vernice da utilizzare
La vernice utilizzata dipende dal tipo di manufatto che si è restaurato, per una staccionata in giardino un impregnate classico trasparente che faccia risaltare le venature del legno o colorato può andare bene. Per un mobile di pregio si può scegliere un prodotto tra la vasta gamma presente in ogni magazzino di hobbistica. L’impregnate per esterni deve difendere il legno dalle intemperie, mentre il prodotto utilizzato per il vecchio mobile deve ridonare al legno il colore, possibilmente con le vecchie tonalità. Di solito le due mani di vernice, lasciando passare almeno un giorno tra una e l’altra, è quello richiesto sulle etichette dei barattoli.

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