Termosifoni in ghisa
Pulizia e manutenzione

LPS Sabbiature

Spesso nelle vecchie abitazioni d’epoca si possono incontrare i vecchi termosifoni in ghisa dalle forge arrotondate che fanno bella mostra di se. I termosifoni in ghisa una volta riscaldati, donano alla stanza tepore anche dopo alcune ore dalla chiusura dell’impianto di riscaldamento, a differenza di quelli in alluminio, che si scaldano velocemente ed altrettanto velocemente si raffreddano. La cosa importante è mantenere questi radiatori sempre ben puliti controllando l’eventuale formazione di ruggine, che colpisce questo metallo. Si deve intervenire subito all’insorgenza di questo inconveniente intervenendo con la manutenzione ordinaria, cercando di rinnovare il loro aspetto, che li farà durare molto a lungo.

Manutenzione e pulizia termosifoni in ghisa


Per pulire i termosifoni in ghisa, dovremo prima passare per bene un panno umido con dell’ammoniaca, o anche uno sgrassatore usato per la cucina va bene. Dovremo lavorare bene su tutta la superficie facendo attenzione agli interstizi e agli angoli nascosti dove spesso si nasconde la ruggine, togliere bene la polvere e il grasso che col tempo si accumula, specialmente per i radiatori situati in cucina. Dopo una asciugatura, con un panno si può passare alla fase di rimozione della ruggine, possiamo usare una spazzola con le setole metalliche, per una ruggine consistente, oppure usare strumenti per un lavoro più leggero come della carta vetrata o delle spugne abrasive. Il lavoro dovrà essere fatto rimuovendo ogni strato di ruggine, facendo attenzione a non danneggiare la superficie trattata. Dopo un’altra spolverata al termosifone per rimuove la polvere generata dalla scartavetratura che potrebbe creare problemi alla presa della vernice, si può iniziare la fase della verniciatura.

La verniciatura del termosifone


Possiamo verniciare in due modalità, la prima prevede il passaggio di una mano di antiruggine, per poi 24 ore dopo passare la vernice, oppure nella seconda modalità, passare direttamente una vernice che contiene un antiruggine. La scelta dipende anche dalle condizioni in cui si trovano i termosifoni, per dei termosifoni che hanno fatto tante battaglie e la presenza della ruggine risulta essere molto consistente, è meglio dare una passata di antiruggine per poi verniciare. Per ambienti abbastanza umidi, il termosifone tende ad essere attaccato più facilmente dalla ruggine quindi uno strato di antiruggine è consigliato.
Nel caso in cui il termosifone non sia particolarmente arrugginito, fondamentalmente il rinnovo consiste nel farlo ritornare a un bel colore, togliendo il giallo esistente, la verniciatura direttamente con la vernice può essere la soluzione migliore, eventualmente passando la seconda mano. Per la verniciatura a smalto finale meglio utilizzare delle vernici appropriate senza solventi chimici, meglio se naturali, che con il calore dei termosifoni, non rischiano di rilasciare nell’ambiente, sostanze pericolose. Per il risultato migliore abbiamo detto di dare la seconda mano attendendo almeno 24 ore dalla mano precedente, importante sarà sentire la vernice anche al tatto, che non dovrà appiccicare, il tempo di essiccatura dipende da elementi come l’umidità dell’ambiente e la temperatura. Per verniciare i termosifoni nel modo giusto l’importante è cercare di essere precisi nel lavoro, verniciare bene ogni parte, anche quelle più nascosta, è bene munirsi di pazienza, di un paio di guanti di lattice, di un pennello non molto grande, ma anche di un pennello a forma di pipa utile per arrivare nei punti più nascosti.

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